CONFINTESA è per il NO al Referendum del 4 dicembre
CONFINTESA ha scelto di indicare di votare NO al Referendum per l’approvazione del ddl Boschi-Renzi perché NO è la risposta a questi semplici quesiti:
- Può un Parlamento eletto con una legge incostituzionale, modificare la Costituzione?
- Ha senso mantenere il Senato della Repubblica, seppur con competenze diverse, per permettere ad alcuni amministratori locali di godere dell’immunità parlamentare?
- Ha senso fare una riforma che, invece di cancellare il cd bicameralismo paritario, lo trasforma in un bicameralismo di comodo?
- Questa riforma riduce realmente i costi della politica?
- È senza rischi di deriva autoritaria il combinato disposto della Riforma costituzionale con la legge elettorale, il così detto “Italicum”?
- È corretto aumentare a 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) il limite per la presentazione dei disegni di legge di iniziativa popolare?
Pare evidente che la risposta a tutte queste domande non può che essere NO.
NO perché un ddl che propone la riforma della nostra Costituzione, legge fondamentale della Repubblica Italiana, oltre ad essere il frutto di una riforma fatta da un Parlamento legittimamente eletto, deve tener conto delle modifiche apportate dalle varie forze politiche e non approvata a risicata maggioranza come accaduto al Senato.
NO perché non possiamo accettare una riforma che preveda l’accentramento del potere nelle mani dello Stato.
NO perché rischiamo di avere più che altro un bicameralismo “confuso”, in cui il caos istituzionale farebbe da padrone e potrebbe diventare necessaria l’approvazione di numerosi provvedimenti legislativi.
NO perché per ridurre i costi della politica e rendere più razionale e efficace il Parlamento vi sono moltissimi modi molto più accessibili, rapidi e senza controindicazioni, se esistesse la volontà politica.
NO perché il rischio di avere un Governo “Autocratico” è troppo forte. E non possiamo permettere a questo “nuovo Governo” di dettare le proprie priorità a un Parlamento ridimensionato nella propria funzione di controllo.
NO soprattutto all’ultima domanda, perché se è vero che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, non si può alzare la soglia delle firme da raccogliere per le leggi d’iniziativa popolare da 50 a 150 mila.
Premesso tutto ciò, CONFINTESA pensa che occorra fare le cose con ordine, iniziando da una riforma delle forme di rappresentanza, attraverso l’attuazione degli articoli 39 e 49 della Costituzione, per poi affrontare seriamente il tema della riforma della Costituzione, passando dalla revisione dei Regolamenti parlamentari, il rifiuto dell’antistorico e anacronistico principio dell’autodichìa, le retribuzioni dei parlamentari e le spese della politica.
Ma la logica e la ragionevolezza non sono qualità molto diffuse in Italia. Piuttosto lo sono la demagogia, la captatio benevolentiae, la voglia di potere fine a sé stesso. Ed infatti vediamo lo stesso modo (sbagliato) di ragionare quando si vuole costruire “Il ponte sullo stretto” prima di aver costruito autostrade e ferrovie efficienti nelle due regioni che questo ponte dovrebbe unire.
Fonte:www.confintesa.it