Greco (Confintesa Coordinamento Precari): Comunicato unitario – Stabilizzazione ASU Beni Culturali: “Fate a meno di prendere in giro i Lavoratori”.

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Sembra di assistere a una prosa degna del miglior teatro dell’assurdo, quella vista in questi giorni all’interno del Parlamento più antico d’Europa. In discussione, per l’ennesima volta, una norma per stabilizzare il Personale ASU in servizio presso i siti della cultura del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana”. A dichiararlo sono Vito Sardo e Mario Mingrino Ale Ugl, Rosolino Lucchese ed Ernesto Lo Verso UGL Sicilia, Rosario Greco Confintesa, Michele D’Amico Cobas-Codir.
Il Parlamento Siciliano – argomentano i sindacalisti – circa un anno fa, interviene in merito alla problematica con il comma 2 dell’articolo 10 della Legge Regionale 16/01/2024, n. 1, che reca disposizioni sulla stabilizzazione dei Lavoratori in Attività Socialmente Utili (ASU) e individua, tra i soggetti beneficiari, i Lavoratori utilizzati dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana”.
Superato il vaglio della costituzionalità mentre Governo e Parlamento Regionale annunciavano con roboanti proclami la fine di “appena” 27 anni di precariato – all’atto della pratica attuazione della norma è iniziato un palleggiamento di responsabilità su chi e come applicare la norma regionale”.
A seguito di un Sit-In di protesta tenutosi presso la presidenza della Regione e dopo tanti giorni trascorsi in piazza – chiariscono i sindacalisti – in data 6 Agosto durante un incontro presso la Presidenza della Regione, ci viene comunicato e precisato che, non potendo la norma regionale derogare ai vincoli assunzionali previsti dalla normativa nazionale la stabilizzazione avrebbe potuto attuarsi “a scaglioni” ovvero circa 50 stabilizzazioni l’anno. Nel corso dell’incontro, in alternativa, è stata prospettata la possibilità di stabilizzare detto personale presso la SAS Sicilia, società partecipata della Regione Siciliana nella quale si applica il medesimo contratto degli impiegati della Regione Siciliana”.
Il Governo – continuano i sindacalisti – per porre rimedio al “pasticcio” dell’art. 10 comma 2, con il Disegno di Legge della Finanziaria Regionale approvato dalla Giunta Regionale lo scorso 5 Novembre, propone una norma che prevede l’assunzione del personale ASU Beni Culturali con contratto a 30 ore settimanali presso la Società Servizi Ausiliari Sicilia. Nel corso del dibattito della Legge di Stabilità Regionale 2025-2027, alla norma proposta dal governo vengono apportate misure migliorative (contratto full-time, riserva di posti per eventuali concorsi alla Regione, mantenimento dell’attuale sede lavorativa). Incredibilmente durante il dibattito all’ARS, tutti quei parlamentari che subito dopo l’approvazione dell’art. 10 si erano resi “latitanti”, si sono eretti a PALADINI difensori di quella norma regionale (art. 10 comma 2 L.R. 1/2024) CHE HA TROVATO TUTTI GLI IMPEDIMENTI APPLICATIVI DI QUESTO MONDO TALE DA NON ESSERE MAI STATA APPLICATA!!!
Ma non solo! Costoro si sono opposti alla norma in discussione – evidenziano i sindacalisti – che, ricordiamo, prevede la stabilizzazione in un’unica soluzione di tutto il personale ASU (258 unità) all’interno di SAS Sicilia con i medesimi diritti giuridici ed economici del personale regionale” e che in atto è L’UNICA PROPOSTA che “scongiura” l’ipotesi SCELLERATA E SCHIZOFRENICA di una stabilizzazione “a scaglioni”, ovvero nel corso degli anni, che, precisiamo, è l’unica possibile ipotesi prospettataci di applicazione dell’attuale norma regionale sugli ASU Beni Culturali”.
E allora – concludono i sindacalisti – chiediamo con forza ai deputati regionali di fare a meno di prendere in giro i Lavoratori, di non riproporre norme non applicabili per poi dileguarsi come è loro costume!!! CHIEDIAMO FORTEMENTE al Presidente della Regione e a tutta la Deputazione Regionale una norma SERIA E CONCRETA NON SOLO SOTTO IL PROFILO DELLE LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE, MA ANCHE SOTTO L’ASPETTO DELL’APPLICAZIONE PRATICA. Una norma che garantisca contestualmente ai 258 ASU un contratto a tempo pieno, ovvero l’UNICA soluzione che restituirebbe dignità, fiducia e speranza di un futuro migliore al Personale ASU, liberandoli dal gioco della speculazione politica”.

Comunicato Stampa

Palermo, 27/12/2024


Per Scaricare il Comunicato Unitario in Pdf


 

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